Il lato positivo di Steven Wilson
Il web impazza di immagini, memes, gifs che ritraggono il volto inespressivo, quasi con il broncio, di Steven Wilson; effettivamente è difficile trovare una sua foto dove sorride.
Il 27 Aprile scorso sono andata al suo concerto all’Obihall a Firenze e devo dire di essere rimasta stupita: al richiamo di “Vai Stefanone!”, ecco che appare sul palco con un sorriso a 32 denti stampato sulla faccia. Tra una performance e l’altra dell’ultimo album Hand. Cannot. Erase., eseguito a regola d’arte, intrattiene il pubblico con il suo humor inglese, facendo battute sul tempo e sulla sua personalità. Ci racconta che molte persone, a causa della sua musica e dei temi trattati, lo considerano un “miserable”, cioè un triste, un uomo pietoso, ma non è così: si definisce “happy”, felice, positivo e solare. Ci spiega che il motivo per cui tratta argomenti del genere, come la perdita di persone care, l’alienazione, l’isolamento, è perché spesso il dolore accomuna la gente. Ciascuno di noi può aver subito qualcosa che causa sofferenza, e grazie alla sua musica possiamo condividere i nostri sentimenti. Ma anche qui c’è la nota positiva: la reazione. I protagonisti delle canzoni di Steven spesso riescono ad uscire dall’impasse dello star male, attraverso l’accettazione, la presa di coscienza. In conclusione, Wilson si rivela un musicista che ti dà la forza per andare avanti.
Il proverbio “mai giudicare un libro dalla copertina” calza a pennello.
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