Si prende come viene: la filosofia dei Dudes
Il 23 Settembre, invece che a Lucca a vedere i Rolling Stones, sono a Civitella Marittima. Sempre in Toscana, ma ad una serata totalmente differente; festa di fine estate organizzata dal Circolo Arci. Special guest: i Dudes.
Partono subito con una cover, Cocaine di J.J. Cale (conosciuta dai più per la versione di Eric Clapton) e proseguono con un loro pezzo, Bambolay. La performance si sviluppa così, un’alternanza di inediti (tra cui Jenny, Di Notte e Incollami) e brani di altri gruppi ai quali si ispirano; Jimi Hendrix e The Black Keys in pole position. Il risultato è tanto divertimento, il pubblico è coinvolto e l’orecchio è appagato.
Ma chi sono i Dudes? Quattro giovani toscani (asse Chiusi – Acqua Viva) decidono di mettere su un gruppo nel 2015; sono Matteo Micheletti (voce, chitarra, armonica e synth), nonché autore dei testi, Mattia Mignarri (chitarra solista), Gianluca Lorenzoni (basso) e Andrea Fei (batteria), che ha partecipato al Rockin’1000. Il nome del gruppo si ispira al film “Il Grande Lebowski” in cui il soprannome del protagonista Jeff è “the dude“, il “drugo“. Sono molto attivi: hanno vinto “Emergenza Festival” a Perugia, partecipando così alla finale nazionale all’Alcatraz di Milano, hanno suonato al festival del MEI di Mantova, hanno vinto il premio del pubblico a Rock for life ’16 di Città della Pieve (Pg), aprendo a luglio 2017 il concerto di Filippo Graziani e il set di Dr. Feelgood di Virgin Radio. Inoltre, sono onnipresenti agli eventi toscani (uno degli ultimi a Chianciano Terme).
Il presente è ormai straripante di indie, senza via d’uscita. Ma i Dudes sono una ventata d’aria fresca, sono alternative rock. Non a caso, si ispirano (oltre ai sopracitati) ai 60’s, ai 70’s, ai Doors, Pink Floyd, Led Zeppelin, Black Angels, Kurt Vile, il tutto condito con un po’ di psichedelia.
E’ un gruppo che “prende quello che viene“, non a caso il loro punto di forza è la semplicità. Basti pensare alle cover; i ragazzi provano un paio di volte il pezzo, aggiungono più o meno consapevolmente qualcosa di loro stessi e il mix riesce perfetto: un pezzo riprodotto bene e con una propria interpretazione.
Da quello che viene nasce anche il titolo del loro secondo ep, “Uooh” (il primo è “Piccoli infarti giovanili“), che racchiude il lavoro fatto da inizio anno fino ad ora, per un totale di cinque pezzi. Non avendo molte idee, hanno deciso di chiamarlo così, perché quando si sente qualcosa che ci colpisce, la prima cosa che ci viene in mente è proprio un’esclamazione, un “Uooh“! Ed è proprio quello che pensiamo mentre ascoltiamo l’album, in cui tutti gli strumenti sono ben equilibrati, il riff rockeggiante non ci abbandona mai, nemmeno nelle canzoni più soft come “In Trappola“. Dalle tracce emergono chiare le loro influenze musicali che segnano l’album come il “diverso”, fuori dalla massa. Qui è compreso il singolo “Jenny”, con un sound aggressivo e giochi di synth. Questo è il punto di partenza per un nuovo progetto, un nuovo album completo che partirà a inizio 2018, quando i ragazzi torneranno a registrare in studio.
Per chi ha voglia di ascoltare qualcosa di nuovo, ma non ne può più dell’indie, i Dudes fanno al caso vostro. Ascoltate “Jenny“, comprate “Uooh” e soprattutto, aiutateli a riprendersi il loro tappeto.
Nessun commento