Intervista YMW: Federico Scavo, tra i Pink Floyd ed Oliver Heldens
Federico è un ragazzo che ormai da vent’anni porta avanti la sua musica, cresciuto a pane e musica non ha mai perso i “piedi dalla realtà”, si è dimostrato disponibile e molto attento. Un ringraziamento va prima di tutto a lui ed un altro va al locale che ci ha ospitati, il Move Disco Club.
Abbiamo scambiato due parole con il Produttore e Deejay toscano, vediamo come è andata.
Partiamo dall’inizio, dalle origini, la musica com’ è entrata nella tua vita?
Guarda è molto semplice, sono cresciuto a pane e musica, mio padre è un ex musicista ed ha sempre suonato il pianoforte anche a casa, ora tra gli impegni ed un nipotino (il figlio di Federico ndr.) riesce a ritagliarsi qualche momento per continuare a suonare. La musica è entrata così, una passione nata dalla famiglia.
C’è un momento in cui hai detto “ok ci siamo”? Magari un brano che ti ha caratterizzato.
Si sicuramente la cover ufficiale che abbiamo fatto dei Pink Floyd nel 2002, Pink Coffee era il nome del progetto, è stata una cosa molto importante. È stato disco d’oro in Italia e ha avuto molto successo negli altri paesi. Anche se non è uscita direttamente con il mio nome è stata una grande soddisfazione dal momento che Roger Waters l’ha accettato e ci ha fatto i complimenti.
Parliamo di Dance Music Awards Italia, sei contento di questi riconoscimenti? So che di recente sei stato anche a Miami, tutti i Dj erano lì…
Si molto l’hanno scorso ero in lizza per tre premi e li ho vinti tutti, quest’anno avevo quattro nomination e sono riuscito a vincerne due, anche per la grande concorrenza che si è creata e sono molto contento che il mio lavoro sia stato riconosciuto. Sono tornato a Miami anche con la mia famiglia quest’anno, ho fatto cinque serate di cui una con Bob Sinclair e Robbie Rivera al Juicy Beach una bellissima atmosfera.
A Miami e non solo ti sarai reso conto di quello che sta accadendo alla musica elettronica, come la vedi dall’interno? EDM e grandi festival è un mondo che ti appartiene?
Per quanto riguarda il panorama EDM è un mondo che non mi appartiene in realtà, sono cresciuto con altri miti da David Morales, Frankie Knuckles quindi totalmente un altro tipo di approccio. EDM è un grande business è innegabile, questi festival enormi 200000/300000 persone sono davvero incredibili. Lavorare nei club più piccoli è differente sono situazioni più intime, meno massa ma più contatto con la gente. L’EDM è più fredda.
Sta passando forse questa moda ?
È Possibile Sì, a Miami quest’anno Oliver Heldens ha fatto da apripista, la musica che ha proposto è differente da quello che siamo abituati a sentire a questi grandi eventi e si avvicina di più al mio mondo. Questa Future House è più vicina al mio sound e questo mi rende felice.
Il tuo futuro invece?
Il mio futuro spero sia come il presente, ho tanti progetti: un tour che partirà da Ibiza, poi passerò per Mykonos e tante date in Italia.Uscirò a breve con un progetto in collaborazione con un famoso dj radiofonico, basterà aspettare qualche mese.
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