Quando la passione per la musica non invecchia: Imogen Heap e l’innovazione tecnologica.
Imogen Heap ( sì, quella di “Hide and Seek” ), è quella cantante britannica che metto al primo posto tra tutti gli artisti che sperimentano e portano dell’innovazione nel mondo della musica.
Nasce nel 1977 a Londra; interessata alla musica fin da bambina, Imogen impara da sola a suonare il pianoforte, il violoncello e il clarinetto. Non contenta si avvicina poi al mondo della tecnologia, sempre da autodidatta, manipolando i suoni dal computer, imparando ad utilizzare un sequencer. Non è un caso che quest’artista collochi la maggior parte delle sue canzoni nel mondo dell’elettronica.
Nonostante sia cresciuta in un collegio dai 12 anni in poi in seguito alla separazione dei suoi genitori, è riuscita a coltivare lo stesso la sua passione per la musica, ed a 17 anni firma il suo primo contratto discografico.
Imogen Heap forma poi nel 2001 un duo che prende il nome di Frou Frou, producendo canzoni di notevole successo come “Breathe in“, “It’s Good to Be in love“, “Hear me Out“.
Ma non è sulla sua vita e carriera che vorrei soffermarmi.
Qui non si parla di gusti musicali, qui si parla di meritocrazia e di impegno per qualcosa che ti entusiasma, impegno che non sbiadisce nel tempo se spinto da una grande curiosità. Questo è quello che è successo a Imogen Heap, che a 37 anni, sperimenta un nuovo modo di fare musica grazie ai cosiddetti “Mi.Mu Gloves”, ovvero dei guanti interattivi. L’artista si è messa al lavoro su questo progetto a partire dal 2011.
Questi nuovi “strumenti musicali” sono destinati ad interagire con la musica elettronica. Ma cos’hanno di diverso rispetto a tutta la strumentazione che già abbiamo?
Perchè Imogen Heap ha sentito il bisogno di realizzare qualcosa di nuovo legato alla musica elettronica?
Un DJ fermo nella sua postazione che vuole creare un’atmosfera dinamica è una contraddizione. A detta di Imogen: “Come guardare qualcuno che sta inviando e-mail”. Lo scopo principale di questi guanti è creare una connessione tra l’artista e la musica che produce.
I Mi.Mu Gloves hanno al loro interno una rete di sensori, in grado di percepire ogni singolo movimento come input digitale, il quale viene poi letto da un software e tradotto in output sonoro. Il guanto è completamente programmabile dal musicista a seconda dell’utilizzo che vuole farne. Quest’ultimo può associare ogni gesto ad un suono piuttosto che ad un altro.
Qui il sito interamente dedicato ai MI.mu gloves: http://mimugloves.com/
Di seguito anche il momento della realizzazione e della spiegazione sul funzionamento dei guanti, dove Imogen Heap ci invita a casa sua:
Caratteristica molto importante e che apprezzo di quest’artista è il suo essere sempre rimasta all’interno del suo piccolo mondo elettronico, senza vendersi a seconda del momento del mercato discografico.
Io personalmente sono rimasta affascinata dalla sua dedizione, non sarà l’artista del momento, in Italia forse non lo è mai stata, ma di certo non è solo una cantante. E’ un’autrice che mantiene la sua identità, che non è una caratteristica da sottovalutare. E’ una sperimentatrice, e qui si mette ancora in gioco: proprio da qui nasce “Me the machine”: la canzone trasforma l’autrice in un robot che genera il suono. Lei è la “machine”.
Buon ascolto!
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