Saturday, Monday è un nome da conoscere. Punto.
Saturday, Monday è un produttore di 28 anni, proveniente da Stoccolma ma nell’ultimo anno si è spostato a Londra per lavorare alla sua passione.
Fin da bambino si è avvicinato al mondo della musica, tanto che ha iniziato a produrre musica con il computer dall’età di 12 anni. Dal 2012 è conosciuto con il nome di Saturday, Monday.
Di seguito una delle sue canzoni più famose:
Ho ascoltato il suo ultimo Ep “Superset”, l’ho apprezzato parecchio, ma cercando più informazioni su di lui ho trovato ben poco, insomma non è un nome conosciuto e per scoprire qualcosa siamo dovuti andare a fondo e trovare un contatto diretto con l’artista.
Fortunatamente ho avuto l’opportunità di scambiare qualche mail con lui e sono riuscita a fargli qualche domanda. Non riesco proprio ad accettare che si sappia così poco di lui e del suo ultimo ep, che per quanto mi riguarda è un capolavoro.
Dunque:
Quali sono gli artisti che ascolti nella vita di tutti i giorni?
Ascolto molti generi! Nell’ultima settimana ho ascoltato il nuovo album di Frank Ocean, soprattutto prima di andare a dormire. Nella settimana precedente ho ascoltato musica classica, i The Kinks. L’anno scorso la musica techno. Mi piace il folk, il jazz. Quello che ascolto dipende molto dall’uscita di nuova musica e dalla mentalità che ho in quel momento. Tutta la musica che è fonte d’ispirazione mi piace.
Quale artista pensi ti abbia influenzato di più?
Hmm, direi Liam Howlett (Prodigy) . Da bambino ascoltavo spesso la loro musica, ed è grazie a loro se mi sono avvicinato alla musica elettronica e al mondo della produzione. Devo dire però che i loro ultimi album non mi piacciono così tanto..
Come sono nate le collaborazioni con Julia Spada, Brolin e Hayley Kiyoko?
Julia vive a Stoccolma, quindi la conoscevo da prima che iniziassi a lavorare col nome di Saturday, Monday. E’ la prima artista con cui ho collaborato , in “Headshake”. Brolin l’ho incontrato a Londra, abbiamo lavorato insieme e trovo sia una bella persona, così abbiamo mantenuto i contatti. Hayley invece l’ho conosciuta quando sono tornato a Stoccolma per delle sessioni in studio , abbiamo lavorato insieme per un paio di giorni e mi sono trovato molto bene!
Hai già pianificato nuove collaborazioni in futuro?
Non posso parlare molto di questo argomento. Dopo Superset ho lavorato più che altro alla produzione di brani per altri artisti. Ho collaborato con molte persone ma ancora non so come sarà impostato il prossimo disco.
Hai scelto di trasferirti a Londra per motivi riguardanti la musica?
Sì, penso che Stoccolma abbia autori molto bravi, ma è così difficile trovare della buona musica dal vivo, o dj che possano piacermi e ispirarmi. Londra può ispirarmi nel modo giusto, è piena di gente di talento e a dirla tutta volevo trasferirmi qui da un po’!
So che è una domanda noiosa, ma mi chiedevo quale fosse il motivo del tuo nome d’arte.
Quando ho iniziato a suonare volevo creare un genere che si avvicinasse alla club/dance music, rimanendo però sempre concentrato sulla musicalità e su una storia da raccontare. Mi sono immaginato un tipo di musica che potresti ascoltare in un classico lunedì di lavoro o di scuola, ripensando però ai week end passati. Da qui Saturday, Monday.
Detto ciò, spero che sia nata in voi, da qualche parte, la curiosità di dare un ascolto a Superset, disponibile su Spotify, un extended play che merita.
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