Live Music Live

Passeggiando a Babylon, tra Musica e Parole.

Ci sono dei posti di cui il mondo non conosce l’esistenza. Ci sono luoghi conosciuti solo da lontano, solo per sentito dire. Ci sono luoghi che fondano la loro esistenza sul mistero che li avvolge; ne guadagnano fascino, interesse, e proprio per il fatto di non riuscire ad essere ben definiti, riescono ad attrarre molte persone.

Babilonia ne è un esempio, città senz’altro importante dal punto di vista storico e culturale facente parte dell’antica Mesopotamia, ciascun ragazzino che abbia letto almeno una pagina del grande e più che magico libro di storia delle elementari, non può che essere incappato nel Tigri e nell’Eufrate o nella splendida Porta di Ishtar costruita durante il cosiddetto “Neo Impero babilonese“.

Babilonia acquista poi un ulteriore “boost” di mistero ed interesse in riferimento ai pezzi biblici riguardanti la più che famosa Torre di Babele, all’interno della genesi e successivamente nell’apocalisse all’interno della quale si parla della grande Babilonia mostro a più teste che raccoglie i peccati umani. La metafora della città e dei suoi abitanti impegnati nel costruire una torre con la precisa volontà di raggiungere il cielo e quindi Dio, vuole mettere in mostra la superbia degli uomini che convinti di poter governare ogni cosa, non seguono “l’insegnamento” (io azzarderei “l’obbligo”) di diffondersi su tutta la terra piuttosto che stanziarsi in una città. Dio per evitare ciò decide di dividerli, rende impossibile la comunicazione tra gli uomini spostandoli e cambiando loro lingua, impedendo la comunicazione e creando, come direbbero i nostri nonni milanesi, e forse anche io perché sono nostalgico dentro, un bel Rebelòtt.

C’è un posto a Milano che è conosciuto solo dall’esterno e non si ha la minima percezione dei tesori che si nascondono al suo interno. Gli studi Rai sono un luogo ricco di mistero ed interesse, proprio per il fatto che è quasi impossibile entrarci, se non per assistere a qualche diretta. Hanno delle sale splendide e dei piccoli Auditorium districati tra i vari corridoi perfetti per fare musica; necessitano di musica ed indirettamente la richiedono, lo si percepisce. C’è una differenza enorme tra quando sono in silenzio e quando sono utilizzati per fare musica.

Entriamo a Babylon

Ho avuto la fortuna di partecipare come osservatore ed ascoltatore esterno ad una diretta di Babylon, che come voi sapete va in onda su  Rai Radio 2. A fine estate il programma era stato chiuso dal nostro amico Carlo Conti e dai suoi collaboratori; ma ogni tanto i giovani, memori delle catene infinite degli SMS degli anni 2000, riescono ad unirsi e far capire a qualcuno che fare cose belle non è un delitto, e che il pensiero “bello=modesto” è una totale cazzata. Ne accennavo, con una faccia abbronzata ma sonnecchiante qui:

Ho scritto a Carlo (Pastore) qualche giorno prima e con sincera semplicità mi ha scritto di fare il salto il giorno della diretta di JMSN, uno di cui abbiamo parlato più e più volte tra i nostri post. Entro al quartier generale Rai raggiungo la regia con JMSN e Carlo già pronti alla diretta.

Le canzoni della puntata sono come sempre delle perle, Joan Thiele con la cover di Lauryn HillLost Ones‘ nel nuovo arrangiamento prodotto con gli Etna, proseguendo con un nuovo brano (o meglio brano riarrangiato) di Lauryn stessa, uscito in esclusiva su Tidal; segue ‘Home Again’ di Michael Kiwanuka, una poesia vera e propria e via via ci si avvicina al live. Nel mentre Carlo introduce e spiega altre canzoni più e meno recenti, attraversando vari generi, da un più che 80’s Vasco Rossi con ‘Cosa Succede In Città’, che mi fa muovere il piedino e le spalle anche in regia, ad una dalliana ‘Promiscuità‘ proveniente vecchio album dei Thegiornalisti (coi quali abbiamo scambiato un’intervista qui). Le linee guida di “mamma Rai” sono leggermente cambiate, il format stile BBC di lasciare tanto spazio alla musica piuttosto che alle parole è leggermente meno flessibile. In realtà di spazio per la musica ce n’è ancora molto e Carlo ha un talento naturale per raccontare in maniera chiara le particolarità della canzone e dell’artista, facendo emergere le sensazioni che la canzone porta alla luce. Il programma non perde occasione per ricordare di quanti e quali artisti siano passati attraverso il loro programma, ma questa piccola pecca di eloquio autoreferenziale non mi dispiace nemmeno un po’. Il discorso tra le righe potrebbe avere questo significato: “Care Radio, noi ascoltiamo musica e portiamo artisti che ci piacciono nel nostro programma. Voi vi legate ad un palinsesto statico e non sapete nemmeno che faccia abbiano gli artisti, nel frattempo continuate ad ignorare che Jamiroquai sia un gruppo e Jarabedepalo idem.”

Un’altra bella carrellata di canzoni e finalmente ci siamo, tutto è pronto per il live.

Miseria Nera

Miseria Nera

Tutte le altre foto le trovate ovviamente sul sito ufficiale di Babylon cliccando sulla Gallery.
Jmsn è una forza, se avete perso le sue esibizioni Live a Roma e Milano mi dispiace per voi. Ritmo, voce, pulizia sonora, e arrangiamenti sublimi. Da quanto mi diceva Marta, più che dinamica e attenta ragazza che si occupa della regia del programma, il soundcheck è durato pochissimo. Giusto il tempo di sistemare qualche volume e qualche monitor che sia JMSN che gli altri due membri della formazione (basso e batteria) erano pronti per la diretta.

Non mi diverte tanto raccontare i tecnicismi delle esibizioni, vi lascio il link per ascoltare la puntata e capirete da soli. Il live incomincia allo scoccare dell’ora circa!

PUNTATA JMSN – BABYLON

Se qualche ‘Lettore’ mi chiedesse di spiegare Babylon in due parole, per spostare la derivazione da leggere ad ascoltare e diventare quindi ‘Ascoltatore’, la risposta sarebbe uno sgrammaticato “Passione Vera”.

La passione che si crea all’interno di quello studio è palpabile, dai dischi che arrivano in redazione e vengono scartati prima e dopo la puntata, quasi come se fossero un pacchetto di Figurine Panini, al silenzio che accompagna ogni disco che viene suonato. La passione intrinseca delle varie sale e degli auditorium, che non sono nuovi ma regalano esperienza grazie a quell’odore di legno e di tende di stoffa che ti fa sentire a casa. Quando la passione è così forte non può che essere trasmessa anche a casa di chi l’ascolta, nonostante il suono delle onde fm della Rai non sia proprio sinonimo di pulizia e brillantezza. Qui Babilonia ritrova una forma espositiva comune che è quella della musica e attraverso la passione riesce a farsi capire da tutti. L’idea è di unire non di dividere.

Babylon è il programma che i nostri genitori ascoltavano di nascosto quando cercavano nuova musica che arrivava dall’Inghilterra o dagli USA. Babylon è uno dei 3 motivi per cui non butto via la radio: Il primo sono le telecronache di Francesco Repice, perché voi che guardate e vi compiacete delle telecronache di Caressa su questo sito ci fate poco. Il terzo è un più impensabile desiderio che un giorno mia mamma riuscirà ad ascolterci qualche mia trasmissione. Non su Radio Padania però, “perchè Padania non è un gerundio ma dovrebbe esserlo“. ‘Semicit’

Post precedente

Thegiornalisti. Un'intervista sincera per raccontare il Nuovo Album.

Post successivo

Pop e Serie TV: 10 Momenti in cui la Musica è Protagonista

Nessun commento

Commenta