Elogio Di Mauro Repetto, il “ballerino triste” che ha trovato la felicità
La storia di Mauro Repetto, meglio conosciuto come “il biondino che ballava negli 883”, è degna di un romanzo di Charles Dickens: come un moderno David Copperfield, la vita di Repetto è stata caratterizzata da grandi successi e cocenti delusioni, incontri con amici preziosi e loschi personaggi, una costante inquietudine e curiosità che l’hanno portato a compiere scelte avventate e, alla fine, l’incontro con il grande amore e il raggiungimento della serenità.
Mauro Repetto nasce a Genova il 26 dicembre del 1968 e dopo pochi anni si trasferisce con la famiglia a Pavia.
Al liceo scientifico Copernico si ritrova come compagno di banco Max Pezzali: inizia sin da subito una forte amicizia alimentata soprattutto dalla grande passione per la musica. Finito il liceo decidono di inseguire il sogno di diventare musicisti di professione e formano la loro prima band denominata I Pop: riescono ad esibirsi nel 1989 in un programma televisivo condotto da Jovanotti, ma il loro rap cantato in inglese è scialbo e mediocre e l’esperienza dei due amici nel tortuoso mondo della musica sembra finire in quel momento.
La svolta avviene quando riescono a far ascoltare il loro nuovo pezzo Non Me La Menare, dalla rinnovate sonorità pop rock, al mitico produttore e talent scout italiano Claudio Cecchetto a cui si presentano con il nuovo nome di 883.
Cecchetto vede in loro un grande potenziale: i testi delle loro canzoni sono semplici, talvolta banali, ma esprimono attraverso episodi della vita di tutti i giorni le paure e i sogni di una generazione.
Nel 1992 pubblicano il primo disco Hanno Ucciso L’Uomo Ragno che, trainato dall’omonimo singolo, raggiunge inaspettatamente la prima posizione degli album più venduti in Italia e proietta la band verso un futuro di grandi soddisfazioni.
Tuttavia Mauro Repetto, nonostante sia il paroliere di molte canzoni del duo, trova difficoltà a trovare una sua dimensione nelle esibizioni dal vivo: non canta e non suona alcuno strumento, ma si agita sul palco e accenna improbabili passi di danza che attirano subito l’ilarità degli spettatori. Tutti si chiedono cosa ci faccia quello strano personaggio sul palco che sembra quasi un disturbatore, senza sapere che molte delle canzoni che stanno ascoltando sono ideate da lui.
Nel 1993 pubblicano il secondo album Nord Sud Ovest Est, quello della definitiva consacrazione: sospinto da canzoni mitiche come Sei Un Mito, Nord Sud Ovest Est e Come Mai vende più di 1 milione di copie e riceve pareri favorevoli anche dalla critica.
Nonostante lo strepitoso successo, Mauro Repetto non riesce a darsi pace; si sente inutile, senza talento e nonostante la grande fiducia di Max, che gli consiglia di imparare a suonare il basso per esibirsi anche nei live, matura una decisione irrevocabile: abbandona definitivamente gli 883.
La scelta di Mauro non viene compresa neanche in famiglia e il padre arriva ad affermare «altro che Uomo Ragno, tu hai ucciso la gallina dalle uova d’oro!».
A questo punto della sua vita inizia un lungo periodo in cui il giovane insegue vecchi sogni ed utopie, alimentando nella cultura popolare numerose leggende perpetuate per anni e solo recentemente smentite dallo stesso Mauro.
Quello che si sa per certo è che si trasferisce negli Stati Uniti per realizzare il sogno di diventare un regista e per inseguire la misteriosa modella Brandy, adocchiata qualche anno prima su una rivista e che gli aveva fatto completamente perdere la testa.
Nella sua sfortunata permanenza negli States non riesce nemmeno ad incontrare la ragazza, ma frequenta la New York Film Academy e tenta di produrre un film con esiti disastrosi: viene raggirato da un un avvocato che, dopo avergli sottratto 20.000 dollari necessari alla produzione del film, sparisce nel nulla.
Nel 1995 ritorna a Pavia triste e amareggiato dal fallimento della sua esperienza, ma decide di rialzare subito la testa. Si iscrive alla Facoltà di Lettere e in pochi anni riesce ad ottenere la laurea; nel frattempo ritenta la carriera musicale incidendo l’album ZuccheroFilatoNero che però si rivela un gigantesco flop.
Aiutato dalla madre, impiegata in un’agenzia di collocamento, riesce a trovare un posto di lavoro come animatore nel parco divertimenti di Disneyland Paris.
Abbandona così nuovamente l’Italia per raggiungere la metropoli francese; a Disneyland si ritrova ad interpretare il personaggio dello sceriffo del Far West nelle attività del parco e non la maschera di Pippo, come vuole la leggenda metropolitana (a dire il vero molto divertente) che si era diffusa in rete anni fa.
Dopo quattro mesi il direttore del parco, che aveva svolto l’Erasmus a Pavia, riconosce Mauro Repetto e, memore del suo passato negli 883, lo ritiene sprecato nel ruolo di sceriffo e gli offre la possibilità di ricoprire il duplice ruolo di manager e produttore degli eventi speciali.
Arriva finalmente la serenità per l’ex “ballerino” Mauro che trova anche l’amore con la designer francese Josephine: nel giro di pochi anni si sposa e diventa padre di due figli.
Nel 2012 approfitta della sua ritrovata stabilità economica per mettere in piedi uno spettacolo teatrale denominato The Personal Coach nel piccolo teatro Essalion che riceve molti pareri positivi. Sempre lo stesso anno ritrova dopo 18 lunghi anni (intervallati solamente da un fugace apparizione di Repetto in un concerto degli 883 nel 1998) l’amico Max Pezzali, giunto a Disneyland per una vacanza con la famiglia.
In tutto questo tempo Max non aveva cercato quasi mai il vecchio amico per lasciarlo libero di inseguire i suoi sogni: una forma di rispetto che Mauro aveva enormemente apprezzato.
Da quell’incontro nascono futuri progetti per ritornare a collaborare insieme, ma soprattutto rinasce quella forte amicizia che il tempo e la lontananza non erano stati in grado di scalfire.
Nel 2013 torna come compositore, scrivendo con Max Pezzali i brani Il presidente di tutto il mondo e Welcome Mr. President pubblicati nell’album Max 20, nel quale canta una parte in francese. Nel novembre dello stesso anno si esibisce a sorpresa insieme a Max nella tappa milanese del suo tour, interpretando l’immortale hit Nord Sud Ovest Est: l’effetto nostalgia è strabiliante e il pubblico va in visibilio nel rivedere insieme sul palco i due vecchi compagni.
Probabilmente Mauro Repetto non è l’uomo che sognava di diventare quando partì alla volta degli States nel lontano ’94, ma ora è sicuramente un uomo felice. Quante persone possono davvero definirsi tali?
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