Giovani e Rampanti: 4 Inglesi e Un’americana
Il 2014 è stato un anno di sorprese. In campo internazionale, poi, l’industria musicale ha visto praticamente di tutto, persino due scelte di campo opposte tra loro: Taylor Swift che, confermandosi una delle star più amate a livello globale, ha dichiarato guerra a Spotify e compagnia; e gli U2, una delle band di maggior successo della Storia, che hanno invece addirittura regalato il loro Songs of Innocence a 500 milioni di utenti Apple nel mondo. In mezzo ai giganti, comunque, una nuova generazione di artisti sta prepotentemente salendo alla ribalta. I cinque che vi proponiamo hanno già fatto parlare di sé e, ne siamo certi, continueranno a farlo nell’immediato futuro. Chissà se exploit del genere riusciranno a verificarsi presto anche nella nostra tanto vituperata Italia…
GEORGE EZRA
Il ragazzo di Bristol – classe ’93 – ha conquistato tutti durante lo scorso inverno, con un singolo come Budapest che rimane in testa al primo ascolto. Una voce così profonda, come quella di uomo che abbia il doppio dei suoi anni, non si sentiva da un pezzo. Ma Ezra ha dimostrato di essere molto più di un one-hit wonder; il suo album di debutto, Wanted on Voyage, ha raccolto accoglienze entusiastiche da parte della stampa britannica e ha raggiunto la prima posizione delle classifiche di vendita inglesi. Grazie all’impegno sul fronte live, la sua reputazione non farà che crescere.
SAM SMITH
C’è ben poco da dire su di lui. Anch’egli giovanissimo – è nato a Londra nel ’92 – ha traghettato il suo amore per le “dive” del soul e del pop in un falsetto altamente suggestivo. Dopo l’apparizione al Late Show with David Letterman, anche gli americani sono rimasti colpiti dalla sua interpretazione di Stay With Me; talmente tanto che lo stesso brano è, ora, candidato ai prossimi Grammy sia come Miglior Canzone sia come Miglior Produzione, e il disco da cui è tratto, In the Lonely Hour (tra parentesi, il secondo LP più venduto dell’anno, dietro solamente a 1989 della già citata miss Swift) addirittura a Miglior Album. Candidature in tutte e tre le categorie principali con il lavoro di debutto? Scusate se è poco. Ah, ovviamente è anche nella lista per il Best New Act. Ma, sinceramente, sembra un discorso già superato…
ROYAL BLOOD
Unica band presente in questa lista, il duo di Brighton – composto da Mike Kerr al basso e alla voce e da Ben Thatcher alla batteria – si è guadagnato l’inclusione forte di un album che ha debuttato direttamente al numero 1 della classifica britannica. Negli ultimi tre anni, nessun artista all’esordio ha venduto più di loro. Musicalmente molto vicini ai primi Muse, soprattutto nel pesantissimo riff del loro singolo Ten Tonne Skeleton, hanno saputo conquistare la critica del loro paese, tanto da risultare tra i finalisti del Mercury Prize.
JAMES BAY
L’ultimo inglese del nostro quintetto all-star è forse il meno conosciuto tra tutti, ma la sua abilità vocale e compositiva gli faranno senz’altro raggiungere i livelli di notorietà degli altri. Dopo due EP, è stato pubblicato recentemente il singolo Hold Back the River, anticipo di un album registrato agli storici Blackbird Studios di Nashville che uscirà a marzo del prossimo anno. La critica britannica, però, non ha avuto bisogno di aspettare quella data per convincersi delle sue capacità: lo scorso 4 dicembre, infatto è stato il vincitore del Brit Award Critic Choice 2015, un premio che negli anni passati ha lanciato le carriere di Adele, Florence & the Machine, Jessie J e lo stesso Sam Smith. Le premesse ci sono tutte.
MEGHAN TRAINOR
Unica donna e unica americana del lotto, non potevamo esimerci dall’includerla tra i breaktrough acts dell’anno appena trascorso. Dopo alcuni anni “dietro le quinte”, in cui ha scritto canzoni per altri artisti, è salita alla ribalta dopo che il produttore LA Reid l’aveva ascoltata cantare un brano accompagnandosi da sola con l’ukulele. Quel brano, neanche a dirlo, l’ha lanciata in tutto il pianeta. Si tratta di All About That Bass, oggi uno dei singoli più venduti della storia, al primo posto delle classifiche di ben 58 paesi, compresi i natii Stati Uniti. Anche il suo album uscirà all’inizio dell’anno prossimo, ma il suo pop intriso di doo-wop ha già conquistato il mondo.
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