Openair Frauenfeld: “The old time sake”
Luglio, 5 anni fa, quinta ora di macchina. Eravamo persi per le statali del cantone tedesco, direzione: Frauenfeld, un paesino immerso fra le valli svizzere. Io allora non avevo la patente, gli smartphone erano ancora lontani dalla diffusione su larga scala, perciò l’unico aiuto che potevo fornire al mio compagno di viaggio era una fantastica cartina.
Con due ore di ritardo e la line up già iniziata riusciamo a trovare il posto, i nostri biglietti li aveva un amico tedesco che ci aspettava al festival, bisognava solamente chiamarlo e beccarci.
Si, Solamente.
Non credo di aver mai visto tanta gente tutta insieme: il parcheggio sembrava senza fine, così come la fila di persone che camminava verso i palchi e il flusso di automobili in arrivo. Il paese dei balocchi amigos.
Dopo 2 birre, altri 30 minuti, e 10 euro di chiamate all’estero (grazie TIM), finalmente ci incontriamo. Il mio amico, chiaramente, ubriaco e sul posto già da quattro ore ha però perso uno dei nostri due biglietti. Amen. Si fa la fila, lo ricompra e iniziamo la camminata per un altrettanto sterminato campeggio.
Fra gruppi di gente attrezzata con tende stile Gheddafi con tanto di bandiera della crew, gli amici del mio amico avevano optato per il modello indiano: tende a cerchio, brace al centro, e calumet della pace. Non chiedevo di meglio. Facciamo un tuffo nel vicino torrente beviamo un altro paio di birre e partiamo alla volta degli shows, quella sera suonavano: Nas & Damian Marley, Eminem, Big Boi e gli IAM. Per non parlare degli after show (2.00 am) Alchemist, Dj Grandmasterflash, Kid Capri.
Sembrerà un cliché a dirsi, ma è la precisione svizzera, nel gestire centomila persone e una quarantina di live act in 3 giorni, a fare davvero la differenza a questo festival.
Proprio per questo, non starò ad annoiarvi dicendovi chi ha spaccato di più, chi di meno, sappiate solo che al Frauenfeld Openair, anche se gli anni passano, e la musica cambia, riescono a tenersi al passo coi tempi pur mantenendo quella vibra di felicità e coesione che si respirava negli anni novanta.
Li Snoop Lion ritorna Snoop Doggy Dogg di Doggystyle, Nas the Don ritorna Nasty Nas di Illmatic e puoi veder ricomparire nomi del calibro dei Public Enemy, RUN DMC o A Tribe Called Quest, il tutto senza una macchina del tempo.
Io da allora non ho perso un edizione. Ci vediamo questo luglio? il campeggio è incluso.
Nessun commento