I 20 Migliori Album Del 2015 (Secondo Me)
Siamo giunti alla fine dell’anno ed è tempo (come ogni rivista musicale fa) di tirare le somme dei migliori lavori del 2015. Questa è la mia personalissima lista dei 20 album più belli, ne mancano sicuramente molti (ad esempio Coldplay, Muse, Bon Jovi, assenti volutamente in quanto non li ho apprezzati) e alcuni mancheranno perché non li ho ascoltati. Ma altri pubblicheranno la propria lista e completeranno il panorama del 2015 in base ai gusti personali di ognuno.
- PUBLIC SERVICE BROADCASTING – THE RACE FOR SPACE
Se già al debutto i PSB si erano segnalati per una miscela originale di elettronica e indie-rock, con il secondo album di quest’anno hanno perfezionato la formula e sfoderano il capolavoro. Un concept album sulla guerra alla conquista dello spazio tra USA e URSS (1957-1972), senza parti cantate ma solo collage vocali di spezzoni radio della BBC, attraverso influenze elettroniche a-la Kraftwerk (Sputnik, The Other Side, Go!) e indie-funk (come in Gagarin).
- BLUR – THE MAGIC WHIP
Il ritorno in studio dopo 12 anni è un album nato quasi per caso dalle sessions nel 2013 ad Honk Kong in una pausa dai concerti. Ma il risultato è stupefacente, da richiami classici al britpop (Lonesome Street, I Broadcast, Ong Ong),influenze elettroniche e di world music più recenti e ballate struggenti (Pyongyang su tutte). Una sorta di sunto di tutto quanto di buono abbiano fatto sotto il nome Blur e con quello dei progetti solisti di Albarn (Gorillaz e molto altro).
- PAUL WELLER – SATURNS PATTERN
Anche il “Modfather” quest’anno ha regalato un grande album, sulla scia degli ottimi ultimi tre. Nove canzoni con una quantità di influenze diverse quasi impossibili da decifrare; da McCartney a Bowie, pop, soul, rock, funk, psichedelia, elettronica e trip-hop (si sente la mano del duo Amorphous Androgynous). Il tutto si esprime al meglio nelle tirate rock White Sky e Long Time, nella ballata I’m Where I Should Be e nelle lunghe schegge impazzite These City Streets e Pick It Up,
- NEW ORDER – MUSIC COMPLETE
Un altro grande ritorno, purtroppo senza il classico basso di Peter Hook, ma con un suono ritrovato che rimanda al loro glorioso passato. Rock elettronico nell’apertura di Restless, new-wave revival nelle ottime Plastic e Singularity, con rimandi anche ai Pet Shop Boys (Tutti Frutti). E grandi ospitate, come Iggy Pop in Stray Dog e Brandon Flowers nella bella chiusura di Superheated.
- NOEL GALLAGHER’S HIGH FLYING BIRDS – CHASING YESTERDAY
Al secondo album da solista l’ex Oasis migliora ulteriormente la scrittura e gli arrangiamenti, confezionando un album che contiene ancora brani “classicamente” Oasis (Lock All The Doors, You Know We Can’t Go Back), ma soprattutto espande le sue influenze a psichedelia, jazz, soul e blues in The Right Stuff, While The Song Remains The Same e Riverman.
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