Faz Waltz: Facce Nuove, Vecchio Stile
Oggi si dice spesso che la divisione in generi musicali ha perso di senso. C’è infatti chi adatta la propria musica a quello che ritiene essere il gusto musicale comune, oppure chi mischia i generi per tentare strade nuove. Ma c’è anche chi decide di recuperare un genere nato in altri contesti spazio-temporali, pensando di possa produrre ancora qualcosa di valore. È il caso dei Faz Waltz di Cantù. La loro ispirazione al glam/glitter rock è evidente. Al primo ascolto un loro brano può essere tranquillamente confuso con un pezzo di Marc Bolan. Quando si era sviluppato il glam a metà degli anni 70, l’esigenza era quella di tornare al punto di partenza, quando il rock era più istintivo, più grezzo e meno sofisticato rispetto alla deriva celebrale dell’ondata psichedelica e progressive. Ora l’esigenza di gruppi come i Faz Waltz è quella di omaggiare un genere con cui magari sono cresciuti musicalmente, ma anche di avere un’identità musicale precisa in tempi in cui le distinzioni nette sono venute meno.
Il nome del gruppo lombardo nasce da una fusione tra “Mephisto Waltz” (titolo di un’opera per pianoforte di Franz Listz) e “Faz”, nome del precedente progetto solista di Faz La Rocca, autore e cantante della band.
La loro attività inizia nel 2008, dopo che La Rocca compone alcuni brani inediti e trova musicisti capaci di interpretare al meglio le sue opere musicali: sono Omar Bosis alla chitarra, Diego Angelini al basso e Dario Busnelli alla batteria. Debuttano con un EP omonimo prodotto dalla Sliptrick Records, in cui spicca “No Fun In Love”, pezzo orecchiabile che ricorda le melodie elaborate ma dirette dei primi Queen.
Due anni dopo è la volta del primo album LP, questa volta prodotto dalla Tre Accordi Records. Anche questo si chiama Faz Waltz e la copertina raffigura loro stessi con teste di animali: il corvo, l’orso, il cinghiale e il lupo per essere precisi. È energia pura dall’inizio alla fine, cadenzato da un ritmo selvaggio alle percussioni, come insegna la versione del glam più duro.
Nel secondo album Life On The Moon del 2011 è chiaro il riferimento all’immaginario extraterrestre tanto caro a David Bowie, alias Ziggy Stardust. Musicalmente però in questo album la band sembra più attenta ad esprimere anche la propria personalità musicale, dando spazio alle abilità autoriali di Faz La Rocca, con ballate dalla vena romantica come “What Is The Word” o “Never Let You Go”.
Dopo il terzo album Back On Mondo e un cambio di formazione (alla batteria subentra Marco Galimberti e il quartetto diventa un trio), si arriva ad oggi, con il rock aggressivo e travolgente di “Kids Are All Wild”, e un nuovo LP pronto ad uscire a dicembre, Move Over, in cui non viene abbandonato né l’immaginario glam, né l’energia rock d’altri tempi.
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