Quarzomadera: Apologia del Calore
Esce il quarto album dei Quarzomadera, idealmente l’ultimo di una serie dedicata ai quattro elementi naturali, l’acqua con Cardio e Psiche (2006), l’aria con Orbite (2009), la terra con L’Impatto (2012) e con Apologia del Calore ovviamente il fuoco. Il duo di Monza si incontra ormai sedici anni fa, cominciando a suonare insieme con Davide Sar alla voce, chitarra, basso e tastiere e Tony Centorrino alla batteria. Propongono un’interessante fusione tra lo stoner e la progressive, non disdegnando contaminazioni col cantautorato italiano.
Più cupo e intenso rispetto ai precedenti valori, in Apologia del Calore le marcate sezioni ritmiche e le digressioni di Davide Sar alle tastiere accompagnano una spiccata propensione del duo ad occuparsi di tematiche legate alla controversa società odierna.
L’album si apre con il brano scelto dai Quarzomadera come singolo e videoclip. Nel Nucleo parla “esigenza di riappropriarsi o ribadire le proprie origini, le proprie radici, le proprie idee e convinzioni quando qualcuno cerca invece di convincerti del contrario per interessi propri, gettandoti fumo negli occhi e proponendoti percorsi diversi che vanno contro la tua natura e le tue attitudini.” Forse però la traccia più forte dell’album come impatto è Il Gregge, una denuncia forte al conformismo e un’intensità e velocità maggiore rispetto ad un andamento più tranquillo del resto dei brani del disco. Altro momento importante all’interno del nuovo lavoro del duo lombardo è il suggestivo omaggio ad un gruppo storico della progressive italiana. Con la cover di Amico di Ieri de Le Orme, la band dimostra una certa versatilità e maturità nel riadattare un classico, aggiungendo durezza al brano ma senza snaturarlo. L’inclinazione del duo a sonorità legate alla progressive si conferma anche nel pezzo strumentale di chiusura Astri (nascita, vita, morte), che riassume in sé le variegate sfumature musicali dell’intero album.
Musicalmente manca forse un brano che si elevi rispetto al resto del disco, ma nel suo complesso resta un lavoro che segna la maturità dei Quarzomadera, soprattutto per la scelta di testi forti, introspettivi e mai banali.
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